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Porto di avvio
Cos'è il dialogo?
Porto di avvio
Cos'è l'ascolto?
.
Litigio:
Conflitto e confronto con gli altri
.
Amore:
Parlare e ascoltarsi tra innamorati
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Amicizia:
Parlare e ascoltarsi tra amici
.
Solitudine o isolamento?:
Parlare con se stessi e ascoltarsi
.
Parlare e ascoltarsi tra diversi (focus sul razzismo)
.
Parlare e ascoltarsi tra diversi (focus sull’Islam)
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Intergenerazionale:
Parlare e ascoltarsi tra generazioni
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Ascoltare e parlare con Dio
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Parlare e ascoltarsi tra credenti e non credenti
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Litigio: Conflitto e confronto con gli altri

Questa Unità/isola vuole concentrarsi su un aspetto spesso dimenticato, ma assai visibile nel quotidiano di ciascuno. Ogni forma di dialogo contiene in sé un germe di conflitto che può scaturire dalla mancata comprensione dell’altro/a o da preconcetti o pregiudizi che ci impediscono di trovare il valore in quanto l’altro sta affermando. 

Spesso nelle relazioni con gli adolescenti, in ambito familiare e scolastico, ma non solo, il conflitto viene visto come ciò che deve essere evitato ad ogni costo, persino a costo di venir meno al proprio ruolo educativo. Eppure è proprio dallo scontro, dal conflitto che, tramite il compromesso, è possibile avanzare nella relazione. Ciascuno deve essere disposto a rinunciare ad una parte, più o meno piccola, per avvicinarsi all’altro. 

La proposta di questa Unità è quindi di immergersi nel conflitto, partendo dall’esperienza di ciascuno, accennando poi a situazioni di conflitto locale o internazionale che potranno essere approfondite anche in collaborazione con altri docenti.

Per partire è possibile proporre qualche video di litigi televisivi, facendo riflettere gli studenti sulla finzione che talvolta è sottesa ed esasperata dai media.

DOCUMENTI SCARICABILI

In questi file sono riportati i testi di Martini e di altri autori proposti per questa Unità, come pure i link per scaricare gli articoli della rivista Aggiornamenti Sociali suggeriti per l’approfondimento.

Scarica il pdf

Scarica il ppt

Litigi nel mondo TV



Amici 20

Nervi tesi tra Deddy e Leonardo



Amici 20

Tutti contro Arianna



Uomini e Donne, Trono Classico

Antonio abbandona lo studio

Litigio sportivo



Falli

Zidane testata a Materazzi



Zlatan Ibrahimovic

Migliori Risse & Momenti Furiosi



Angry Moments In Football

2020/2021

Dopo aver visionato questi video – decisamente poco edificanti – il docente potrà cercare di far emergere le caratteristiche che portano allo scontro:

  • mancanza di ascolto dell’altro/a 
  • pregiudizio o precomprensione nei confronti dell’altro/a 
  • incapacità a rinunciare alla totalità della propria posizione in favore di una mediazione 

Un ulteriore passo potrebbe essere anche il far riflettere sull’uso della violenza verbale e fisica nei litigi, siano essi tra coetanei o intergenerazionali (cfr. Unità sul dialogo intergenerazionale). Il rischio di aprire dei “vasi di Pandora” emotivi è ben presente, è fondamentale quindi la discrezionalità del docente nel gestire questa parte dell’Unità.

La conflittualità nei rapporti quotidiani può essere anche fatta rappresentare ai ragazzi sotto forma di scena teatrale, tramite la tecnica dello psicodramma, prestando sempre molta attenzione alle emozioni smosse da queste attività. In alternativa è possibile far fare una descrizione scritta o grafica di un conflitto, lasciando lavorare autonomamente gli studenti.

Un altro approccio possibile che suggeriamo è quello di aiutare i ragazzi a leggere i conflitti interpersonali, all’interno della macro-categoria del conflitto sociale. Qui del materiale per gli insegnanti.

Proposte di testi

Conflitti interpersonali e sociali
Brani tratti da Vittorio Iervese, La gestione dialogica dei conflitti, in La gestione dialogica del conflitto, La mandragora, 2006

Dialogo
Brani tratti da Vittorio Iervese, La gestione dialogica dei conflitti, in La gestione dialogica del conflitto, La mandragora, 2006

Diversità e possibilità di espressione
Brani tratti da Vittorio Iervese, La gestione dialogica dei conflitti, in La gestione dialogica del conflitto, La mandragora, 2006

Testi di Carlo Maria Martini

Brano di Carlo Maria Martini tratto da La comunità che vince il male con il bene. Correzione fraterna, perdono, ricerca dei lontani, I Vangeli, Bompiani 2016, pp. 437-438

Come uscire dalle cornici di riferimento:
per una gestione creativa dei conflitti

Due litiganti vengono portati davanti ad un giudice conosciuto da tutti per la grande saggezza.

Il giudice, dopo aver ascoltato il primo litigante, commenta: “Hai ragione!”. Poi, sentito anche il secondo, anche a lui dichiara:” Hai ragione!”. A questo punto si alza uno dal pubblico che esclama:” Ma Eccellenza, non possono aver ragione entrambi”. Il giudice ci pensa su un attimo e poi, serafico: “Hai ragione anche tu!”

Immaginiamo un dialogo in lingua inglese tra due congressisti: uno di origine americana e uno italiana. L’italiano nella sua pronuncia tende a marcare le vocali, l’americano invece le consonanti, entrambi con lo scopo di essere più chiari.

Il congressista italiano sforzandosi di correggere la propria pronuncia si avvale di una premessa implicita e cioè che per essere più chiari bisogna sottolineare maggiormente le vocali, in questo modo però continua a peggiorarla.

Di conseguenza, quello che accade è che ognuno dei due propone una propria matrice cognitiva che in questo caso è diversa e incompatibile. In altre parole, ognuno rimane fisso nella propria convinzione:

  • per essere chiaro devo marcare le vocali – pensa l’italiano;
  • per essere compreso dovrò marcare le consonanti – pensa invece l’americano

Il risultato che otterranno è che nessuno dei due sarà chiaro all’altro.

L’esempio è tratto da Marinella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori, che riporta molti altri esempi e giochi per sperimentare i due livelli di apprendimento in gioco in ogni processo di conoscenza e di valutazione:

  • apprendimento 1, che aumenta le nostre conoscenze;
  • apprendimento 2, che modifica le nostre cornici di riferimento, le prospettive di lettura di quanto avviene.

Marinella Sclavi, (cfr. anche Unità sull’Ascolto), ci dice che “nel dialogo interculturale e nella gestione creativa dei conflitti l’assumere che tutti hanno ragione è la condizione per fare dei passi in avanti. Non si tratta di rinunciare ai propri giudizi, ma di risalire dai giudizi alle cornici (sia nostre che altrui) di cui non siamo consapevoli“. Si tratta di divenire consapevoli delle abitudini di pensiero che guidano le nostre conoscenze e i nostri giudizi.

Abitudini di pensiero

Sistemi semplici

  • Dove le stesse cose hanno lo stesso significato
  • Stesse premesse implicite
  • Ciò che diamo per scontato ci aiuta a comunicare
  • Valutazione delle scelte dentro quel contesto
  • Io ho ragione, tu hai torto (o viceversa)
  • Mondo mono-culturale – Uni/verso

Sistemi complessi

  • Dove le stesse cose hanno significati differenti
  • Diverse premesse implicite
  • Ciò che diamo per scontato ci impedisce di comunicare
  • Apprezzamento di quel contesto alla luce di un altro
  • Tutti hanno ragione. Anche chi dice che non possono avere ragione tutti
  • Mondo pluri-culturale – Pluri/verso

Oggi, in un tempo di “complessità” –  di coesistenza di differenti sistemi di riferimento – sia nel dialogo interculturale, sia per una gestione creativa dei conflitti assumere che tutti hanno ragione è la condizione per fare dei passi avanti.

Come?

Non rinunciando ai propri giudizi ma risalendo dai giudizi alle cornici nostre e altrui di cui non siamo consapevoli.

“L’unico modo per risalire al sistema di premesse implicite in base a cui l’organismo opera è metterlo in condizione di sbagliare e osservare come correggere le proprie azioni e i propri sistemi di autocorrezione”. Un processo che Bateson (Verso un’ecologia della mente, Adelphi 1977) definisce deutero-apprendimento o apprendimento di secondo livello.

Come il giudice saggio, si dovrebbero accogliere i diversi punti di vista e passare da una cornice all’altra senza giudicare e adottare una visione binoculare.

Quindi, muoverci all’interno di un sistema semplice – afferma la Sclavi – implica un pensiero logico classico, razionalità analitica e lineare, mentre se il sistema di cui siamo parte è complesso bisogna passare a un pensiero guidato dall’ascolto attivo, interessato alle cornici e premesse implicite che “Considera l’osservatore parte integrante del fenomeno osservato, circolarmente e auto-riflessivamente”.

Cfr. le regole dell’arte di ascoltare (Unità sull’Ascolto)

Conflittualità e dialogo – Conflitti tra Paesi

La dimensione del litigio / conflitto ovviamente non si esaurisce nell’ambito ristretto delle nostre relazioni quotidiane. È anche possibile riflettere sui conflitti, tensioni e questioni irrisolte su scala nazionale, sovranazionale o globale. L’attualità porta l’attenzione sulla situazione in Afghanistan, ma è possibile anche coinvolgere colleghi di storia o di italiano andando ad analizzare diverse aree geografiche. Si rimanda al percorso sulla cittadinanza per alcune attività come compiti di realtà o collegamenti interdisciplinari.

Qui di seguito qualche materiale per il lavoro in classe.

Testi di Carlo Maria Martini

Pluralismo linguistico (e non solo)
Brani tratti da un’intervista di Carlo Maria Martini alla rivista “Confronti”, 2002

 A proposito del conflitto israelo-palestinese
Dalla prefazione di Carlo Maria Martini a Marchadur, Neuhaus, La Terra, la Bibbia e la Storia, Jaca Book 2006

Il tema verrà ripreso in una prossima Unità nella sezione GIUSTIZIA.

Materiali di approfondimento

dalla rivista Aggiornamenti sociali

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